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La documentazione vanta testimonianze che vanno dal XII secolo alla fine del XIX secolo e interessa un’estesa zona dell’Oltrepò. Nei documenti pergamenacei e cartacei, perlopiù inediti, si attestano con elevata frequenza Godiasco, Val di Nizza, Rocca Susella, Valverde, Pregola, Pozzol Groppo, Oramala.
L’archivio della famiglia Malaspina corrisponde a quelle caratteristiche di archivio familiare che vedono nella necessità di conservare per documentare e comprovare diritti la maggiore spinta per la loro formazione e conservazione. Ecco perché si ritrovano nel fondo tutti quei documenti relativi a questioni ereditarie, ad acquisti, a cause sostenute per arrivare al riconoscimento di propri diritti in materia di beni posseduti. Si tratta delle carte più consultate nel corso del tempo e probabilmente più volte aggregate e disaggregate, a seconda delle necessità contingenti prevalenti.
Esso raccoglie principalmente la corrispondenza dei membri dei Marchesi Malaspina e delle loro consorti a partire dal XIV secolo fino alla fine del XIX secolo: migliaia di lettere di carattere privato ma anche relative alla gestione del patrimonio.
Quindi accanto alla corrispondenza con i figli, le mogli, i genitori, gli amici, i parenti si incontra la corrispondenza di carattere amministrativo con gli avvocati, le autorità, le istituzioni civili e religiose, le famiglie più influenti del Nord Italia.
Proprio per queste peculiarità, in alcuni fascicoli si trovano, come allegati, confessi, contratti di vendita, testamenti, registri di contabilità, investiture, memoriali, alberi genealogici della famiglia Malaspina ma anche di altre famiglie nobili, atti di causa, alcune pubblicazioni appartenute ai membri della famiglia, registri per la gestione del patrimonio, parcelle di artigiani, commercianti, dipendenti, passaporti.
Vi sono alcune buste chiaramente pervenute da altri archivi che appartengono alle famiglie d’origine delle consorti.
Come ricordato in precedenza, accanto alle lettere di carattere privato, si trovano anche carteggi relativi alle funzioni pubbliche ricoperte da alcuni esponenti della famiglia, come Antonio Malaspina (padre) e Faustino Malaspina (figlio), quest’ultimo senatore del Regno e Presidente del Consiglio di Stato, che hanno ricoperto entrambi la carica di sindaco di Godiasco; per questa ragione tra le carte personali sono presenti anche documenti del Comune di Godiasco.
La serie rappresenta un punto di partenza per analizzare, attraverso le vicende familiari, liti, riappacificazioni, controversie giudiziarie ma anche legami affettivi, amicizie influenti, accordi con le autorità civili e religiose, il contesto storico-sociale tra XVI e XIX secolo.
Il contenuto spazia da mappe catastali di vigneti a bolle imperiali, da libretti delle scosse del frumento a tomi originali del ‘600 e ‘700. Inoltre è documentata la vita materiale, come i rapporti socio economici nelle campagne, le colture, i contratti agrari ad aspetti della vita militare, artistico culturale dei castelli e delle fortificazioni della Valle. A ciò si affiancano aspetti connessi a edifici religiosi quali S. Alberto di Butrio (Ponte Nizza) e la Pieve di S. Zaccaria (Ca’ Nova).
Non mancano le storie umane, come per esempio quella di Pietro Malaspina, marchese in disgrazia. Questa vicenda è ben raccontata nei carteggi con gli avvocati che si occuparono della difesa di Pietro. Arrestato nel 1730 perché considerato pazzo e portato in catene al suo castello di Pozzol Groppo, sposa per procura, per uscire dalle ristrettezze economiche, la nipote dell’amico e confessore Giovanni Pieri, arciprete di Casalnoceto.
Tra i corrispondenti anche personaggi importanti della storia italiana, come Silvio Pellico, in veste di segretario e bibliotecario della marchesa Giulia Colberti Faletti, marchesa di Barolo.