Introduzione

L’Archivio Malaspina è conservato presso il Comune di Godiasco. I 388 faldoni (1320 unità archivistiche quali fascicoli, registri) dell’archivio della famiglia Malaspina di Godiasco narrano le vicende del territorio intrecciate con quelle del marchesato.

In passato il materiale storico era conservato prima nel palazzo Pedemonti di Godiasco e poi, quando nel 1982 fu dichiarato di notevole interesse storico, iniziò il processo che portò alla firma della convenzione di deposito (24 novembre 1986) dalla proprietaria Ghida Pedemonti Salom Durand de La Penne fino alla consegna del fondo all’Archivio di Stato di Pavia. Qui le 294 cartelle e registri (secc. XII-XIX) consegnati vengono ricondizionati nelle attuali 388 buste. Presumibilmente tra il 1986 e 1990 il direttore Ugo Fiorina realizza un breve elenco di consistenza su schede cartacee. A Godiasco erano conservate presso palazzo Pedemonti “in due grossi armadi e in una cassa, senza ordine, senza inventario, senza coperte, senza contenitori e senza annotazioni di tipo archivistico”, scrive il direttore nella sua relazione. 

Il 12 maggio 2011 il Comune ottenne l’accesso a un contributo regionale che permise di acquistarlo.

Nel febbraio 2012 è redatto un elenco di consistenza, in linea con il progetto approvato dalla Soprintendenza archivistica per la Lombardia, contestualmente al raffronto con il lavoro realizzato presso l’Archivio di Stato di Pavia da Ugo Fiorina e finalizzato al trasferimento del fondo presso i locali predisposti dal Comune di Godiasco. 

Tra gennaio e novembre 2015 viene realizzato l’inventario del Fondo.

Inventario dell’Archivio della famiglia Malaspina di Godiasco (sec. XII – sec. XIX)