Storia

Nel territorio oltrepadano della provincia di Pavia si trova Godiasco Salice Terme, immerso nella Valle Staffora. La storia secolare e le terme sono il vanto di questo comune, reso vivace anche dalle numerose attività culturali organizzate di anno in anno, come incontri pubblici, concerti, visite guidate ai monumenti ed eventi di valorizzazione del sapere tradizionale.

Il suffisso di origine ligure “asco” si ricollega alla nascita di Godiasco, che secondo alcuni storici sarebbe da far risalire all’epoca delle popolazioni liguri. Alcuni reperti ritrovati sul territorio comunale testimoniano la presenza di nuclei abitati già nell’era del bronzo.

La storia dell’Alto Oltrepò è intrecciata con la Famiglia Malaspina, i cui esponenti furono per secoli i Signori di queste terre. Circa il cognome di questa famiglia vi è un acceso dibattito tra gli studiosi: alcuni sostengono che derivi da “Ah mala spina” che sarebbe stato urlato a un loro remoto antenato che aveva tentato di uccidere con una spina christi il re dei Franchi, Teodoreto. Altri ritengono che derivi dal carattere spigoloso del marchese capostipite, Alberto, che assunse come cognome Malaspina.

Nel 1010 Godiasco apparteneva già al marchesato di Lunigiana e Liguria orientale, a cui facevano capo gli Obertenghi, marchesi di Toscana, i progenitori dei Marchesi Malaspina. L’avo più remoto fu Bonifacio I, di stirpe germanica. Intorno all’anno 813 giunse in Italia al seguito di Carlo Magno. I Marchesi Malaspina giunsero dalla Lunigiana in Valle Staffora poco dopo l’anno Mille. Il territorio di Godiasco è nominato ufficialmente per la prima volta nel diploma dell’Imperatore Federico I Barbarossa, risalente al 1164. In questo documento Obizzo Malaspina, Marchese di Oramala, veniva investito del marchesato di Piumesana, oggi frazione di Godiasco. Si ipotizza che il Barbarossa citò Piumesana e non Godiasco poiché in quest’ultimo non vi erano beni ecclesiastici. Inizialmente Obizzo Malaspina era ribelle a Federico Barbarossa, ma in seguito, dopo essersi schierato con i Pavesi, alleati dell’Imperatore, i rapporti divennero amichevoli e dunque venne investito dall’Imperatore del marchesato. In questo modo, Obizzo divenne il primo Marchese Malaspina di Godiasco. Gli succedettero Moroello, Guglielmo e Opizzino. Nel 1221 le famiglie si distinsero in quelle dello Spino Fiorito e in quelle dello Spino Secco. Godiasco rientrò sotto il ramo dello Spino Fiorito.

I Malaspina di Godiasco si contraddistinsero come uno dei rami più fiorenti della casata e nel corso del tempo si ramificarono ulteriormente (Oramala, Piumesana, Casalasco, Cella e Valverde). Ogni ramo aveva diverse partecipazioni feudali nelle terre del marchesato e una gestione consortile del suo capoluogo. La storia della famiglia Malaspina di Godiasco si ricollega ad Alberto, figlio di Opizzino, capostipite del ramo dello Spino Fiorito, che possedette feudi sia in Lunigiana sia in Lombardia. Inizialmente furono conosciuti come Malaspina di Filattiera, poiché i feudi di Alberto vertevano sui castelli di Filattiera e di Oramala (frazione di Val di Nizza).  In un secondo momento subentrò il borgo di Godiasco, che s’impose come il cuore pulsante della famiglia. Godiasco era localizzata sul confine tra i territori di Pavia e dei Malaspina: proprio per questa sua posizione strategica l’Imperatore Federico I di Hohenstaufen legò formalmente a sé la Famiglia investendola di una serie di privilegi.  Il marchesato di Godiasco fu sottomesso al Ducato di Milano e divenne probabilmente la giurisdizione separata (o terra diversa dell’Oltrepò) più estesa e rilevante. Dalle testimonianze emerge che ancora nel XVIII secolo si parlava del marchesato di Godiasco come di un’unità amministrativa e giudiziaria, comprendente diversi comuni: il suo territorio infatti comprendeva, oltre agli interi comuni attuali di Godiasco, Val di Nizza e Valverde, le frazioni Trebbiano di Ponte Nizza, Groppo di Pozzol Groppo, Sagliano, Cella, Nivione e Castellaro di Varzi, Cegni, Cignolo e Negruzzo di Santa Margherita di Staffora.

Carta topografica del Pavese, Lomellina e Oltrepo (1795)

Nonostante anche i conti D’Adda, i Ghislieri e i vari rami dei Malaspina avessero partecipazioni nel vasto feudo, la preponderanza spettava ai marchesi Malaspina di Godiasco e Oramala. Essi erano anche marchesi di Pozzol Groppo e di Fortunago.

A partire dal 1275 tutti i Malaspina discendenti da Alberto assunsero il titolo di marchesi di Godiasco. Ai Malaspina spettava la gestione delle strade di transito nelle valli appenniniche. Il 21 gennaio 1276 i Malaspina Moroello e Manfredo stipularono delle convenzioni con i consoli dei mercanti di Pavia per il transito delle merci dirette a Genova lungo le vie delle valli Staffora e Trebbia e il Comune di Pavia dovette garantire ai Marchesi la riscossione del pedaggio. I Malaspina in questo modo permisero e garantirono una via di passaggio dalla Pianura Padana al mare: Godiasco assunse così un ruolo strategico grazie alla sua posizione. Infatti, era localizzata lungo l’antica “Via del Sale” e permetteva il collegamento tra Pavia e Genova. Nel 1375 divenne la capitale della parte centrale della Valle Staffora.

Nel corso dei secoli l’albero genealogico dei Malaspina si ramificò sempre di più, arrivando infine all’estinzione del ramo dello Spino Fiorito dei Marchesi Malaspina di Godiasco nel 1882 con la morte di Faustino Malaspina, ultimo marchese di Godiasco, che abitò al Palazzo Malaspina-Pedemonti.

 

Riferimenti Bibliografici

  • Godiasco, Alessandro Disperati (2009)
  • I marchesi Malaspina di Godiasco, Alessandro Disperati, Edizioni Guardamagna (2012)